Il bando finanzia diversi tipi di attività che si concentrano su due priorità. Le proposte che non rispondono ad almeno una delle due priorità non saranno prese in considerazione.
Priorità 1: ampliare i sistemi nazionali di cura su base familiare, come l’affido, per i bambini in migrazione, come previsto dall'articolo 24 della direttiva 2013/33 / UE che stabilisce le norme per l'accoglienza dei richiedenti di protezione internazionale. I progetti dovrebbero sostenere lo sviluppo di capacità dei professionisti che lavorano con o per i bambini nella migrazione, così come dei professionisti che operano nel sistema di tutela, aumentare la qualità delle cure fornite dalle famiglie affidatarie o da piccole unità di tipo familiare che ospitano minori non accompagnati, adattare le norme di affido alla situazione dei minori migranti non accompagnati, supportare la formazione, le attività di monitoraggio e supervisione per i futuri genitori affidatari.
Occorre tener conto dei precedenti progetti finanziati dall'UE sulla cura su base familiare per i bambini non accompagnati. I progetti dovrebbero anche cercare di colmare le lacune note, come ad esempio la limitata disponibilità di famiglie affidatarie, le sfide nel reclutamento, nella formazione e monitoraggio dei genitori affidatari, il passaggio all’età adulta dei minori non accompagnati (ad esempio le modalità di vita indipendente per i bambini più grandi e/o quelli che sono diventati maggiorenni). Le proposte dovrebbero favorire le modifiche al sistema di protezione dei bambini e portare a miglioramenti che siano sostenibili dopo la fine del finanziamento dell'UE. Ciò richiederà che le attività del progetto siano integrate (e/o collegate) all'interno dei sistemi nazionali di protezione dell'infanzia e in particolare dei sistemi di assistenza alternativi.
Priorità 2: rafforzamento delle capacità e dei meccanismi di cooperazione per tutori legali, il cui ruolo è quello di tutelare i diritti dei bambini non accompagnati e separati in migrazione. Questa priorità può includere le attività relative allo sviluppo, alla supervisione, alla formazione e all'accreditamento dei tutori tenendo conto del joint FRA/Commission Handbook on guardians e del FRA report on guardianship, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo di tutore nella protezione dei bambini e il chiarimento dei compiti del tutore nella salvaguardia del prevalente interesse del minore, promuovendo la sicurezza del bambino e il benessere, facilitando la partecipazione dei bambini. Potrebbero essere previste attività di formazione congiunte per contribuire al rafforzamento della cooperazione tra i tutori legali, i professionisti dell’affido familiare, della protezione dei bambini, delle autorità giudiziaria, dell’immigrazione e asilo per migliorare la protezione dei bambini, anche a livello transfrontaliero. Questa priorità può coprire anche le attività che rafforzano la cooperazione transfrontaliera, ad esempio attraverso la creazione di contatti diretti con le controparti in altri Stati membri dell'Unione europea, nel contesto dei trasferimenti di Dublino e del ricongiungimento familiare.
Qualsiasi formazione e/o strumenti pratici dovrebbero avere come obiettivo generale quello di far funzionare meglio il sistema per migliorare l'esperienza dei sistemi di protezione e accoglienza del minore non accompagnato nel contesto migratorio.
Saranno finanziati progetti concreti che garantiscano il massimo dei benefici tangibili e dimostrabili e l'impatto sulla vita dei bambini migranti non accompagnati e separati nel contesto di accoglienza.